Un viaggio nel colore: dagli anni ’50 a oggi
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Oggi è la Giornata Mondiale del Colore, un’ottima occasione per parlarne, osservare le sue trasformazioni e il suo ruolo nel corso del tempo.
Vi è mai capito di vedere una stanza da bagno e pensare “Questo sembra proprio un bagno anni ’60!”. Ciò accade perché ogni epoca ha avuto i suoi colori e, soprattutto per l’arredo bagno, tinte, materiali e texture che ne sono diventati distintivi.
Vi va di fare un viaggio dagli anni 50 a oggi alla scoperta del colore? Partiamo!
Gli anni ‘50
Forme avvolgenti e comodità, l’arredamento anni '50 si contraddistingue per questo.
Nell’arredo bagno i colori diventano importantissimi. Da un lato ci sono le tonalità “estreme”, come il rosso rubino, e altre più tenui, come il verde salvia e il giallo zafferano, spesso combinate insieme creando accostamenti cromatici davvero eccentrici.
Per i sanitari e le piastrelle che rivestivano pareti e pavimenti, dominano invece il rosa, il celeste e il verde.
Gli anni ‘60
Arriva il boom economico e con esso una ventata di innovazione e creatività. In questi anni, il modo di concepire l’estetica del bagno subisce una rivoluzione. Tutti i complementi d’arredo assumono toni accesi, donando alla stanza da freschezza e allegria.
Anche negli anni ’60, il bianco lascia spazio a colorazioni forti e contrastanti, colori come il verde, il viola, il blu elettrico, il giallo, quasi a voler raccontare tutta la vitalità dei designer e dei progettisti di quegli anni.
Gli anni ‘70
Negli anni ’70 si amplia e diversifica la gamma dei rivestimenti, dei sanitari e dell’oggettistica. Il colore diventa protagonista assoluto, usato in modo molto incisivo, quasi esplosivo.
Soprattutto i rivestimenti, che nei bagni di quest’epoca ricoprono le pareti a tutta altezza, si riempiono di decori floreali, toni accesi, motivi geometrici psichedelici.
I sanitari e i lavabi sono contraddistinti da forme morbide e volumi importanti, con superfici lucide e colorate: rosa e bordeaux, azzurro e blu, verde acido e l’immancabile color champagne.
Gli anni ‘80
Anni ’80 e minimalismo non sono due concetti associabili! I colori neutri continuano a essere evitati, a favore di tinte accese e vibranti. Si va dal rosa al blu, passando per il nero, il verde, il giallo e il rosso. E gli stessi colori fanno la loro comparsa nei rivestimenti delle vasche da bagno e delle docce e sui sanitari.
Si accostano pattern, colori, materiali e forme differenti, riuscendo comunque a mantenere armonia ed equilibrio. I colori spesso vengono abbinati a piastrelle con decori floreali o geometrici e a un’illuminazione importante.
Gli anni ‘90
Con gli anni ’90 il minimalismo, le linee sobrie, le forme essenziali e geometriche diventano centrali in ogni settore dell’arredo. Anche l’uso dei colori diventa scrupoloso e selettivo. I toni vivaci lasciano spazio a colori chiari e luminosi, dove il bianco la fa da padrone, abbinato a superfici matt e completamente prive di decorazioni. Il bianco lascia spazio solo al nero, tinta che diventerà distintiva di questo decennio.
Solo più tardi si aggiungeranno toni più neutri come l’antracite, il color grafite e il grigio lava, rigorosamente opachi.
Gli anni 2000
Nell’ultimo ventennio c’è stata una graduale riscoperta del colore nell’arredo bagno, elemento che dopo gli anni ’90 era diventato sinonimo di kitsch e dozzinale.
I colori di tendenza non sono pastello come negli anni ’50 né fluo come negli anni ’70, ma richiamano le tonalità e gli elementi della natura.
Bianco latte, argilla, fango, cipria, antracite, muschio e così via, oltre ovviamente a le decorazioni floreali (in ceramica o carta da parati), righe e motivi astratti, come se il colore non fosse un mero elemento decorativo ma un aspetto costitutivo dell’intera progettazione.
Che ne pensi? Senti la mancanza dello stile e dei colori di una delle epoche che abbiamo annoverato?
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